Barberino e tutta la bellezza che gli sta intorno


Luoghi raccontati dal Touring Club Italiano

Lo sfarzo di Firenze e le patinature della Versilia, il Chianti e la Val d’Orcia, la Maremma, i piccoli scrigni d’arte di Arezzo, Siena, Lucca, Pisa e Pistoia. Le Foreste Casentinesi, gli Appennini, Bologna. È tutto qui a ricordarci che siamo in una terra di tesori d’arte, natura e gastronomia.

firenze

Il Mugello sta in Toscana, ed è inevitabilmente parte integrante della bellezza prorompente di questa regione.

Forse bastavano i registri degli uffici anagrafe a rendere la Toscana irresistibile. Perché, si sa, qui sono nati personaggi dotati di virtù superumane: poeti, navigatori, scienziati, pittori e compositori come Dante, Leonardo, Galileo, Meucci, Michelangelo, Giotto e Brunelleschi, Puccini.

Ma c’è di più. Tanto di più. La Toscana seduce da qualsiasi punto di vista la si guardi. C’è un patrimonio artistico sterminato - in bella vista, nascosto nei musei o protetto da teche - che quasi costringe a continui salti temporali e stilistici: dal gotico senese alle architetture rinascimentali, dalle pievi romaniche alle fortezze medievali, dalle tele di nomi illustri agli affreschi di chiese e basiliche. A lasciare il segno furono per primi gli etruschi, con i preziosi oggetti funerari, poi i romani, con la solita eredità di monumenti epici. Più tardi, il Medioevo e il Rinascimento, periodi prolifici in cui pittori, scultori e architetti hanno firmato opere difficili da eguagliare, spesso commissionate dai Medici, i signori di Firenze, città in cui riecheggiano i nomi di Brunelleschi, Michelangelo, Donatello e Giotto.

foreste casentinesi

C’è lo sfociare della natura in tutte le sue forme. Le pianure e le spiagge della Versilia, dove si concentra tutto il glam estivo, e quelle della più selvaggia Maremma, dove le acque limpide invitano a lunghi ammolli. Il paesaggio bianco delle cave di marmo di Carrara e le sorgenti termali. I corsi d’acqua che disegnano e designano le valli. Le vette delle Alpi Apuane e le feconde foreste Casentinesi. Le colline su cui marciano in fila schiere di vigneti e quelle fatte di campi di grano dorato e ordinati cipressi - quelle da cartolina, quelle della Val d’Orcia che Ridley Scott ha inquadrato bene ne Il Gladiatore, per intenderci. Le stesse colline attraversate dalle strade tracciate da Sigerico, probabilmente le più suggestive dell’intera Via Francigena. Quelle colline che formano panorami ondulati quasi magnetici, preludio aggraziato ai borghi sonnecchianti che spuntano in cima e che raccontano di un passato medievale ancora presente.

Bologna

C’è tutta la fierezza di un saper fare unico nato da antiche tradizioni artigiane, dalla ceramica al cuoio, alla moda, e da un’enogastronomia fatta di vini nobili come il Chianti, il Montepulciano o il Brunello di Montalcino, che in tavola accompagnano una cucina rustica e sapida.

 

Ma l’appeal del Mugello si deve anche al suo essere terra di confine, che sta pochi chilometri a nord est di Firenze e sfuma verso l’accogliente Emilia-Romagna. Basta attraversare gli Appennini e in un baleno si raggiunge una città che è dotta, rossa, grassa e turrita. Bologna. Con quei 38 km di portici lì (una salvezza quando piove) dove sfilano botteghe storiche e locali up to date, le torri e i tetti color mattone, la spensieratezza degli universitari, la miriade di biciclette in fila nei parcheggi delle sedi dell’ateneo, le tagliatelle e il ragù, la rigenerazione avvenuta e ancora in corso dei quartieri periferici, i sorrisi bonari dei bolognesi e il loro spirito ospitale più unico che raro.

    in collaborazione conlogo_tci_revised_3.png

Leggi la prossima news