Usciti dalla A1, l’impatto è quello di una zona commerciale qualunque, confusa ma coerente, che ci accompagna in direzione Borgo San Lorenzo, facendoci incontrare Barberino di Mugello, meritevole di una visita per il Palazzo Pretorio e per i castelli e le ville che punteggiano la sponda settentrionale del Lago di Bilancino. Creato nel 1999, è il bacino artificiale più grande della Toscana, oggi oasi verde e paradiso segreto per velisti e canoisti. Di rigore, una sosta per ammirare il panorama.

Passato il Circolo Nautico incastonato sulle pendici della diga, si svolta a sinistra verso Galliano, entrando nella parte boscosa del Monte Beccai. Subito a destra, è consigliabile una deviazione artistica in direzione del Convento del Bosco ai Frati, dove è conservato un “Cristo nudo” ligneo attribuito a Donatello. Svoltando a sinistra, invece, si raggiunge l’Oasi Naturalistica di Gabbianello, la cui variegata fauna ornitologica regala uno spettacolo particolarmente suggestivo in tempo di migrazioni. Sullo sfondo, la Villa Le Maschere, che deve il proprio nome ai ventidue volti scolpiti, l’uno rigorosamente diverso dall’altro, lungo la facciata ovest. Il paesaggio richiama cartoline d’epoca, fra morbide colline, filari di cipressi e casolari ben tenuti. Sia che si incroci Galliano, portato alla ribalta da un recente spot di Netflix, sia che si prosegua verso Scarperia, l’impressione è quella di uno stile di vita sereno e in armonia con la natura. Dolce il panorama collinare, gentile la strada, che segue l’andamento ondulato del terreno e lascia la piacevole sensazione di un viaggio fuori dal tempo nella Toscana più tipica, fra laghetti, casolari, terreni coltivati e ville medicee, che si susseguono fino alle porte di Sant’Agata. Poco prima, ecco il bivio di Lumena, caro agli escursionisti della Via degli Dei: un’idea per una possibile deviazione.

Piegando verso Gabbiano, si percorre la “criniera” che attraversa quella zona cui il Mugello deve in massima parte la propria fama di luogo ameno, insieme aspro e dolce, storico e naturalistico. La vista è da ricordo, con il borgo di Scarperia sulla sinistra e la valle di Lucigliano sulla destra, fino a raggiungere San Piero a Sieve, con le sue torri e la Fortezza Medicea costruita su progetto di Baldassarre Lanci.

Proseguendo lungo l’itinerario principale, si arriva a Sant’Agata, con la sua pieve romanica. La si sfiora sulla sinistra, procedendo in direzione di Scarperia, fra villette anni ’70 e casolari restaurati. Uno dei “Borghi più Belli d’Italia”, Scarperia si presenta fiero a chi, entrando da est, sale verso la piazza principale, dove si fronteggiano la chiesa intitolata ai Santi Jacopo e Filippo e la rocca che fu sede del vicariato mediceo. Centro fortificato, vale una sosta anche per il buon cibo e l’Autodromo del Mugello.

Lo si lascia per attraversare il cuore pulsante di Pianvallico, area industriale che, a sorpresa, ospita iniziative d’arte contemporanea, come lo Spazio Brizzolari, e alcune imprese artigiane di alto livello. Si arriva quindi a San Piero a Sieve, che da questo lato appare come abbarbicato alla sua collina. Torri, ville, ma anche fermento contemporaneo, con eventi culturali e un’interessante accademia. Lo si attraversa fino al bivio di Novoli, per poi proseguire a destra verso gli Ischieti, salita e discesa ben note agli appassionati di motociclismo. Davanti a noi, la torre del Castello del Trebbio annuncia il luogo dove trascorse lunghi periodi quel Giovanni dalle Bande Nere che fu l’ultimo dei grandi condottieri italiani del Rinascimento. Scendendo gli Ischieti, si entra nei domini della Villa di Cafaggiolo, sito Unesco oggi in recupero grazie a un minuzioso progetto di accoglienza e cultura che vedrà la luce fra qualche anno. Dopo un bel viale alberato, attraverso una galleria sulla sinistra ci si immette nella Panoramica di Rivalago, dedicata al ciclista Gastone Nencini, originario del villaggio di Bilancino, oggi scomparso. Chiese, casali e ville di ascendenza medicea dominano l’unica spiaggia attrezzata del lago, accompagnandoci fino al paese di Cavallina, dove si ritrovano gli ingressi della A1.