Scopri il bosco mediterraneo e i suoi segreti: tra lecci, sughere, bancospino e corbezzoli potrai vedere diverse specie di uccelli come il picchio verde o la ghandaia o piccoli mammiferi come il riccio e l'istrice.
LA FLORA DELL'OASI
Nella parte dell’Oasi che si sviluppa in piano sono state messe a dimora negli anni piante mediterranee nel rispetto delle essenze già presenti e ulteriori 5000 arbusti sono stati aggiunti di recente a formare un imponente cordone vegetazionale; qui si alternano a piante di corbezzolo (Arbutus unedus) filliree (Phillyrea latifolia) e lentischi (Pistacia lentiscus) che con il viburno (Viburnum tinus) e il biancospino (Crataegus monogyna) formano un ottimo riparo per uccelli, piccoli mammiferi e diverse specie di rettili.
Tra gli interventi migliorativi per accrescere la biodiversità del luogo è stato creato nella prateria umida e in stretta connessione con quest’ultima, uno specchio d’acqua di circa 300 mq con sponde più basse per permettere l’attecchimento di piante acquatiche come il morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae), varie specie di ninfea (Ninfea alba e Nuphar lutea), il limnantemio (Nymphoides peltata), lingua d’acqua comune (Potamogeton natans) fondamentali per la deposizione delle uova degli anfibi e una zona a maggiore profondità, nella parte centrale, utile alla riproduzione di insetti che trascorrono parte della loro vita in acqua come le libellule.
L’osservatorio, sopraelevato e non distante dallo stagno, domina la prateria umida dove crescono diversi tipi di carice (Carex pseudocyperus e Carex riparia), lo zigolo comune (Cyperus longus), equiseti (Equisetum arvense e Equisetum palustris), la gramigna di palude (Glyceria maxima), il giaggiolo acquatico (Iris pseudocorus), la salicaria (Lythrum salicaria), la cannuccia di palude (Phragmites australis).
Il percorso che si avventura nel bosco permette di costeggiare per intero l’area in piano, entrando in un sistema di fossi collegati da un sentiero guidato. Qui dominano roverelle (Quercus pubescens) e lecci (Quercus ilex) con una presenza imponente di alcune sughere secolari (Quercus suber). Siamo nel cuore più selvaggio dell’Oasi, dove la lotta per la luce, nel fitto del bosco è una gara per la sopravvivenza. Viburni (Viburnum tinus) e allori (Laurus nobilis) vanno a coprire piccoli lembi di luce rimasti tra le chiome delle querce e nel sottobosco abbonda il pungitopo (Ruscus aculeatus), mentre, nelle aree più umide, ranuncoli (Ranunculus acris) e anemoni (Anemonoides apennina) nella stagione primaverile offrono generose fioriture.
Ricorda di seguire sempre il percorso giallo.
Leggi la prossima news