La penisola di Cavallino Treporti


Itinerari a ritmo lento tra il mare e la laguna, alla scoperta della natura e dell’archeologia

Arrivare a Cavallino Treporti è un’esperienza catartica. È la sensazione che si prova a staccarsi dalla terra ferma e a sbarcare in una finisterre, come quando in bici si staccano i piedi dal suolo e si pedala in equilibrio funambolico. Qui si tratta dell’equilibrio di una lingua di terra che galleggia tra mare e fiume, barene, arenili, argini e dune alle porte di Venezia. A circa 30 km da Noventa di Piave, il parco turistico di Cavallino Treporti è un piccolo mondo al confine, anche se non è poi così lontano, a quattro ore da Milano, a due ore e più da Bologna o da Trieste.

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Tutto farebbe pensare a un’isola separata dal mondo, in realtà c’è un ponte che la congiunge a Jesolo e perciò al continente. 

Cavallino Treporti è dunque la penisola che si estende tra Lio Piccolo, Punta Sabbioni - che è la porta di Venezia - e il fiume Sile ed è un universo slow per passeggiate a piedi o meglio ancora in bicicletta. Appare incredibilmente più wild al di fuori della stagione estiva, anche se si presta soprattutto ai riti delle creme solari e dell’abbronzatura in spiaggia, dei giochi dei bambini, delle vacanze caravan-camper-tende-bungalow style, tanto amate dai nord europei.  

E in effetti non è poco essere tra le prime destinazioni europee e in Italia per turismo all’aria aperta e per vocazione balneare, con una spiaggia sabbiosa che si allunga a perdita d’occhio per 15 km dentro.  

E siccome la richiesta è sempre più di vacanze all’aria aperta ma anche di ecologia e sostenibilità, qui nella laguna le risposte fioccano. Niente colate di cemento, casette basse in fila, largo uso di mezzi di mobilità dolce, una balneabilità su cui sventola la Bandiera blu e un ecosistema che riesce a offrire il meglio di sé nella produzione ortofrutticola, tanto che storicamente queste terre erano l’orto della ricca Venezia, con i contadini che provvedevano alle consegne dalle parti di Rialto. 

Ma è in momenti come ottobre e novembre, nel tempo del letargo turistico e dell’esplorazione pura, che Cavallino si mostra ancora più affascinante e languida, più impalpabile nel suo essere sospesa. Un mare ma senza estate, una laguna ma senza Venezia. 

Ecco qualche itinerario da fare sulla penisola. 

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La ciclabile Via del Respiro da Cavallino a Punta Sabbioni 

 

E allora pensiamo come dev’essere imboccare la nuova ciclovia a sbalzo sulla laguna che una volta completata sarà estesa per 20 km, la più lunga e panoramica d’Europa, da Cavallino fino a Punta Sabbioni, e che ad oggi è percorribile per circa 3 km da Cavallino fino a Ca' Ballarin. 

E non è un rendering, è tutto vero. La Via del Respiro – questo è il suo nome - a tratti corre sull’acqua con una struttura in acciaio e travature in legno che è un’elegante passerella con vista sull’isola di Burano, su quella di Sant’Erasmo, e un panorama sul Lido e sullo skyline di Venezia. A starci sopra sembra il pontile lunghissimo di una nave, un po’ come essere su una crociera che costeggia il canale Pordelio attraversando la pancia della laguna nord, con la possibilità di percorrerla anche in notturna grazie a un sistema di illuminazione a LED. 

 

 

Itinerario archeologico e del tramonto, da Punta Sabbioni a Lio Piccolo 

 

Ma perché il viaggio si faccia ancora più speciale bisogna partire da Punta Sabbioni, costeggiare il lungomare S. Felice della laguna di Venezia e allungare il passo o la pedalata oltre Saccagnana, inoltrandosi nel paesaggio della barena, terreni percorsi da piccoli canali, i cosiddetti “ghebi”. In un silenzio quasi perfetto, dove domina la bici. Di qui si passa per Le Mesole, un minuscolo centro abitato noto per i suoi orti e per il Convento, dove sembra di sentire ancora le liturgie del piccolo oratorio di fine Trecento. Un’atmosfera da no man’s land invita a proseguire e deviare verso il borgo di Lio Piccolo, un Capo Horn della laguna dove tutto sembra finire. E invece qui scavi archeologici hanno recentemente rinvenuto una struttura di epoca romana simile a una villa con vocazione commerciale e azienda ittica, aggiungendo un nuovo motivo di attrazione all’incantevole Palazzetto Boldù che alla fine del Settecento apparteneva a una nobile famiglia veneziana. E di fianco una piccola chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Ora si può fare ritorno e meglio se lo si fa al calar del sole con lo stagliarsi della laguna contro il fiammeggiare del tramonto. 

Ponte di Piave

Sulle tracce della guerra: la Via dei Forti 

 

Non serve nemmeno Google Maps per seguire le tracce che le due guerre hanno lasciato dietro di sé, basta una lieve dose di spirito dell’avventura e guardarsi intorno. Perché in effetti qui sono un po’ ovunque, tra batterie, forti, caserme, bunker e polveriere costruiti tra il 1845 e il 1917. Strane presenze che caratterizzano la laguna in un contesto ambientale, in mezzo al verde, che non ha nulla delle sinistre atmosfere della guerra.  

E così a Cavallino Treporti la curiosità per il patrimonio militare è un altro ottimo pretesto per l’esplorazione. 

A ridosso del canale Pordelio, ad esempio si avvistano quattordici torri telemetriche, costruzioni verticali alte sei, sette piani che servivano a intercettare le navi nemiche. 

E poi si segue la Via dei Forti che è un percorso en plen air che punta a collegare le più importanti batterie costiere, comprese le tre batterie costruite all’inizio della Prima guerra mondiale che dovevano difendere Venezia da eventuali attacchi via mare e che, munite di cannoni con una gittata di 20 km, in realtà furono particolarmente attive nella distruzione dei ponti sul Piave per frenare l’avanzata delle truppe austriache. Sono la Batteria Redaelli oggi inglobata in un villaggio turistico, la Batteria San Marco, tra le meglio conservate, la Batteria Amalfi, armata di una torre girevole e due cannoni e la Batteria Vettor Pisani, il cuore del percorso perché all’interno del bunker da poco restaurato è allestito il Museo Vettor Pisani, arricchito con oggetti e reperti preziosi della Grande Guerra. 

INFO UTILI 

Distanza dal Noventa di Piave Designer Outlet a Cavallino Treporti: circa 32 km, tempo di percorrenza circa 30 minuti 

 

Parco turistico di Cavallino Treporti

www.visitcavallino.com 

 
Cavallino 

IAT Cavallino, via Fausta, 406/a 
tel. 0418626322 

 

Punta Sabbioni 

IAT Punta Sabbioni, piazzale Punta Sabbioni 

tel. 0410980293 

 

Museo Batteria Vettor Pisani, 

Ca' Savio, via Vettor Pisani 40 
tel. 0412909555 
www.viadeiforti.it 

in collaborazione con logo_tci_revised_3.png

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